NON VOGLIO SPARARE…PREFERISCO SCAPPARE
Storia di un ex soldato, della sua umanità e del suo rifiuto.
Ferdinand è un ufficiale albanese, siamo nel gennaio del 1997 e la sua vita fino a quel momento è una finestra aperta sul futuro: la giovinezza, una carriera promettente, una fidanzata, una patria …ma l’Albania è un paese in fermento, uscita stremata nel 1991 da mezzo secolo di Comunismo si apre selvaggiamente alle politiche economiche neoliberiste fatte di privatizzazioni e libero mercato che, dopo pochi anni, portano alla bancarotta delle principali società finanziarie e al rischio di una guerra civile . E’ il 16 gennaio 1997 e inizia il periodo dell’ “anarchia albanese”. E’ inverno, il vento freddo gela le ossa eppure la rivolta dilaga in tutto il paese, nelle strade si respira fumo e polvere da sparo, comincia a scorrere il sangue.
Ferdinand è un giovane ufficiale dell’esercito con le finestre della vita aperte sul futuro… viene convocato al comando militare…l’ordine è di quelli che ti lascia senza fiato: deve scendere in piazza, difendere la stabilità del governo, deve sparare, ai giovani, alle madri, ai fratelli, ai cittadini come lui.
Ferdinand è un ufficiale dell’esercito albanese ma è prima di tutto un uomo e si rifiuta di sparare. Scappa di notte su un’imbarcazione di fortuna, lascia gli affetti, i luoghi conosciuti, i sogni condivisi…attraversa il buio del mare e realizza la sua piccola rivoluzione, perché a vent’anni lasciare tutto e dire no a chi ti mette un fucile in mano e ti chiede di uccidere in suo nome è davvero una rivoluzione. Sa benissimo che questo rifiuto lo pagherà a caro prezzo. Sbarcato in Italia conoscerà la povertà, la fame, la solitudine ,l’impossibilità per dieci lunghi anni di rivedere il suo paese perché ormai è un disertore e rischia la fucilazione…
La sua storia per fortuna ha un lieto fine: Ferdinand, poi, la sua fidanzata è riuscito a farla arrivare in Italia e oggi ha una piccola impresa edile e una famiglia tutta sua. Ho deciso di raccontarla questa storia perché mentre la ascoltavo emergeva un’immagine potente, di quelle che ti concedono boccate di ossigeno in questo paradossale natale 2022…perchè mentre noi ci affanniamo tra regali e infiniti banchetti nel Mediterraneo si continua a morire, in Ucraina si continua a morire, i giovani soldati russi continuano a morire come le donne afghane o i ragazzi iraniani. Certo alcuni stanno lottando per la sopravvivenza o per la libertà, altri accettano invece di essere soldati sempre e comunque…..
Ferdinand no, lui la sua rivoluzione la ha scelta nel momento in cui ha rivendicato il diritto di essere un essere umano…sempre e comunque…e la sua rivoluzione è un regalo, di quelli belli che riescono ad illuminare anche questo paradossale natale 2022…
Sara Lazzaro
Un rifiuto, una speranza! Grazie Sara per il bagliore luminoso che rimane in questo momento buio. Conosco storie di coraggio e di umanità come quella di Ferdinand che lasciano addosso la certezza che ci può essere un mondo migliore. Grazie mille per avermele ricordate. Buon anno!!!
Si Gabriella le storie belle esistono e fanno stare bene….
Grazie Sara, ti adoro perché, contro ogni pensare comune, la tua voce evoca, in chi sa ascoltare, l’ebrezza di scegliere. Noi siamo infinito.
Cara Sara, ho voluto iniziare il nuovo anno con il tuo articolo, la tua storia è preziosa! Allora grazie per questo regalo, che racconta il buio del mare e i colori di una rivoluzione.
Che belle parole…grazie
Grande Ferdinando 🦁