RIFLESSIONI SUL MONDO DELLA SCUOLA
“La scelta di un giovane dipende dalla sua inclinazione, ma anche dalla fortuna di incontrare un grande maestro”. Rita Levi-Montalcini
Con l’arrivo dell’anno nuovo, chi più chi meno, ci ritroviamo a fare qualche bilancio su quanto abbiamo fatto e su quanto ci proponiamo di fare nei giorni che verranno.
E’ la sera del 1 gennaio mentre scrivo quanto state leggendo e poco prima di iniziare a ticchettare le dita sul mio pc ho pensato: “Il primo articolo del 2023, è una responsabilità”, non che non lo sia per tutti noi in qualsiasi altro giorno dell’anno, però il pensiero è andato da solo e mi sono detta “fare bene, fare meglio”.
Non sapevo di cosa avrei voluto parlarvi fino a quando pochi giorni fa ho rivisto in tv il film “L’attimo fuggente”. Attraversata da vari stati emotivi, mi sono ritornati alla mente tutti gli articoli del blog. Mi hanno travolto le parole dei ragazzi che hanno scritto su Papillon e delle insegnanti, degli psicologi e psicoterapeuti che quotidianamente si relazionano con loro e ce ne parlano.
Torniamo al film che mi ha acceso una scintilla. Non che non lo avessi mai visto ma stavolta è stata una cosa nuova. Una storia ambientata negli anni 60 dove un gruppo di studenti adolescenti frequentano una scuola maschile nella quale la cosa più importante sembra essere la disciplina e il raggiungimento di un destino già scritto per loro dalle rigide e borghesi famiglie dalle quali provengono.
Il professor Keating (rinominato “Capitano” dai ragazzi), interpretato dall’attore Robin Williams farà intravedere loro la speranza della possibilità di una vita diversa, una vita dove ognuno di loro può esprimere se stesso, inseguire i propri sogni, senza dover necessariamente adeguarsi alla vita che una società reazionaria impone.
Keating viene messo in guardia da altri insegnanti dell’istituto rispetto alla pericolosità del suo atteggiamento nei confronti dei propri studenti nel tentativo di spronarli ad essere liberi pensatori, a guardare le cose da ogni angolazione anche quando pensano di saperne già abbastanza.
“Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo”. Questa è solo una delle frasi pronunciate dal professore che forse hanno acceso in me la voglia di sottolineare l’importanza e la responsabilità che alcune persone hanno, per il ruolo professionale che ricoprono, nella vita dei bambini e degli adolescenti in momenti tanto delicati della loro vita.
Sento di dover riconoscere il bel lavoro che la professoressa Sara Lazzaro fa nella scuola con i ragazzi. Vorrei ringraziare tutti loro che scrivono su Papillon con la voglia e la curiosità di sapere, chiedere, esprimere le loro idee. Ragazzi pieni di coraggio …liberi pensatori.
Grazie alla dottoressa Maria Giubettini che raccoglie le loro domande e fornisce loro risposte che non arrivano da nessun’altra parte. E al dottor Marco Michelini che affronta temi molto importanti su dinamiche inconsce. E a tutti gli altri che offrono sempre ottimi spunti di riflessione.
Vorrei concludere aggiungendo che sarebbe davvero fondamentale che nelle scuole, oltre le conoscenze e le competenze, si potesse dare una importanza maggiore al rapporto, alla relazione che si instaura con gli studenti. Ho letto un articolo di Antonio Vigilante (http://www.micromega.net/author/antonio-vigilante/) che offre ulteriori approfondimenti sul tema, anche da un punto di vista economico, politico e sociale. Nello specifico si concentra sulle prove Invalsi e sul rischio di vedere la scuola italiana molto centrata su una modalità che rischia di monopolizzare le lezioni in aula e di assomigliare sempre più a modelli che hanno condotto altri paesi ad esiti poco rassicuranti.
Se cominciassimo davvero a vedere la scuola non come una fabbrica pronta a sfornare macchine da produzione di lavoro, che considera soltanto i voti e stimola alla competitività, se tutti gli studenti di qualsiasi estrazione sociale avessero le stesse possibilità, se nessuno venisse lasciato indietro e se l’aspetto psicologico, relazionale, assumesse una centralità rilevante, vedremmo cambiare le cose. Un’insegante valida fa la differenza, eccome se la fa, ma sarebbe giusto venisse messa nella condizione di non essere una eccezione.
Rivedete il film se vi va. Benvenuto 2023. Diamoci da fare.
Valeria Verna
Comments (5)
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“La scelta di un giovane dipende dalla sua inclinazione, ma anche dalla fortuna di incontrare un grande maestro”. Rita Levi-Montalcini
Grazie Valeria per questo bellissimo spunto di riflessione, ho un figlio di 14 anni e confrontandomi con lui si lamenta spesso di questi professori che guardano solo i libri , il programma e il voto di una verifica ,non riescono a catturare la loro attenzione , curiosità, i punti forza ,che credo possano emergere con una didattica diversa , più stimolante al fine di far emergere una conoscenza profonda e non un sapere superficiale grazie
Grazie a te Monica per aver voluto condividere la tua esperienza riportando le parole di tuo figlio.
Il fatto che lui te ne parli, esprima questo pensiero fa ben sperare. Il cambiamento parte da qui. Vedere le cose e provare a fare meglio. Sempre.
Un bel inizio con dei buoni proposti. Un articolo che dovremmo far leggere a tante persone. Grazie Vale
Grazie Cristina ❤️
pensiero fa ben sperare.