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ARIA SETTEMBRINA

ARIA SETTEMBRINA

Agosto sta finendo, l’aria finalmente rinfresca  e si intravede la fine dell’estate.  Settembre mi è sempre apparso un mese malinconico, forse perché è un mese che ci “costringe” a ricominciare, ad andare verso il nuovo ( che magari ci siamo faticosamente conquistati!) ma anche a separaci da ciò che è stato, a lasciare andare quello che sappiamo di non poterci portare dietro.  Non è semplice “lasciar andare”, perché sì, insomma, non è che c’è un manuale delle istruzioni….ON  e si accende una nascita…OFF e si  elimina il “vecchio”. E’ necessario un tempo, per vedere, sentire, imparare a muoversi diversamente e poi trovare anche il coraggio di dire  No, questo non mi piace perché non mi corrisponde più, quest’altro invece  me lo prendo e lo porto con me in mare aperto, dove ci sono meno protezioni ma tante possibilità.

Una volta un ragazzo dagli occhi blu mi ha regalato una “citazione” tratta dal film Kun fu  panda” di Marck Osborne: << mollare, non mollare…spaghetti, non spaghetti…ti preoccupi troppo di ciò che era e di ciò che sarà…c’è un detto…ieri è storia, domani è un mistero ma oggi è un dono…per questo si chiama presente>>.  Chissà, magari aveva ragione lui, magari  per navigare in mare aperto oltre a “lasciar andare è necessario anche “lasciarsi andare”… 

Non so perché proprio ora mi vengono in mente questi pensieri…sarà l’aria settembrina che è alle porte, sarà che tra pochi giorni rivedrò i miei studenti e mi chiedo: saranno diversi? Più “grandi”? E io? Dovrò trovare di nuovo la chiave della relazione? Eh sì…ogni anno è un inizio e in fondo mi piace l’idea di dover cambiare prospettiva insieme a loro, di costruire un’immagine nuova di noi. Certamente parleremo di tante cose, delle vacanze, degli amori estivi ma anche dello sversamento delle acque radioattive della centrale nucleare di Fukushima, dello stupro di Palermo, del triste bollettino di guerra dei femminicidi …Sì,  parleremo di tante cose, torneremo ad essere comunità che si confronta e si interroga ma parleremo anche di quel ragazzo dagli occhi blu…gli racconterò di quando mi regalava sguardi infiniti e mi sussurrava all’orecchio le parole di Lucio Dalla…<<E in mezzo a questo mare….cercherò di capire quale stella sei….>>. Parleremo d’amore,  come possibilità, come difesa, come lotta, come coraggio…

Ecco, magari la prima lezione  di italiano di quest’anno  potrei dedicarla all’amore… ipotesi ambiziosa, mi rendo conto ma anche tanto seduttiva. E i miei studenti, lo so, mi aiuteranno a trovare la rotta….perchè in fondo loro sono la vera bussola del nostro viaggio insieme.

Sara Lazzaro

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