VOGLIO IMPARARE A RESPIRARE COME RESPIRA IL MARE
Ciao Giulia,
oh non puoi capire quante Giulie esistono nella mia vita, negli anni ‘90 andava un sacco ‘sto nome però tu sei più piccola, che ne so evidentemente vivi un nome che non ha epoca.
Dicevo comunque, ciao Giulia.
A me succede un po’ così che le persone, quando mi si presentano, ecco, ce ne sono alcune che proprio di getto le riconosco. Intendo che sin da subito mi suonano dentro, come se stringessero non tanto la mia mano quanto la costellazione del mio cuore. Ed il mio cuore è costellato da tante Giulie e non credo di sbagliarmi nel dire che tu hai abitato velocemente uno spazio in alto a sinistra con la stessa velocità con cui il sole oggi è sbucato ad est alle 7.06.
E niente in realtà quello che ti volevo dire è che io ieri sera l’ho mandato via. L’ho mandato via quando mi ha chiesto di salire a casa per dirmi una cosa importantissima che mi avrebbe fatta stare bene, che mi avrebbe aiutata ad andare avanti anche senza di lui, nonostante io lo avessi lasciato, nonostante non fossi tornata sulle mie decisioni, nonostante avessi voluto continuare o ancor meglio ritornare ad essere luce.
Ed il giorno prima quando voleva fare l’amore con me, perché sentiva cosi forte la necessità di essere in me, gli ho detto che io non avrei più fatto l’amore con lui. Che la sensazione di perdersi nell’altro non è perdere se stessi e che io sono perché sento e sentendo dico no.
Ed io questo te lo dovevo dire. Perché magari domani lo mandi via anche tu, perché magari domani se senti che ti fa male la pancia non pensi ma si dai alla fine il primo freddo si sa con le difese immunitarie sbilenche sicuro mi sono presa l’influenza stagionale inizio un ciclo di integratori e vedi come passa, magari invece se ti fa male la pancia corri al mare e fai entrare l’aria negli occhi e il blu nella pelle e gli chiedi di insegnarti a respirare come fa lui. Che il mare respira negli occhi degli esseri umani che decidono, scelgono, pretendono di essere umani.
Perché il tuo nome non ha epoca, come non ha epoca la pancia che fa male.
Perché non è sempre semplice distinguere le farfalle dalle spine che tutte e due ti sembra ti diano una scossa di felicità, ma la felicità non ferisce come la scossa non lenisce.
Perché ogni cosa ha un nome ed io il tuo lo sento sulla pelle.
Esselle
Parole belle come un’onda che ti arriva in faccia, ti sorprende e ti attraversa.
Grazie Esselle per avere scritto queste parole importanti, bellissime e intense, che arrivano e risuonano dentro.
Altro che “occhi aperti e testa sulle spalle”…