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URLO!

URLO!

La Camera Alta dell’Arizona ha fortunatamente votato l’abrogazione di una lege del 1864 che vietava l’aborto e che la Corte Suprema aveva ritenuto applicabile all’inizio di aprile (si, 2024!). 
In Florida è stato introdotto uno dei divieti più severi sull’aborto: l’interruzione può avvenire entro sei settimane dal concepimento, prima ancora che molte donne sappiano di essere incinte.
In Italia, a Porta a Porta si parla di aborto e legge 194, la parola viene data a sei uomini, nessuna donna. 
Con un colpo di mano il 18 aprile la Camera italiana ha approvato il decreto Pnrr che consente, tra le tante cose, alle associazioni “pro vita” di entrare nei consultori.
Una buona notizia: a marzo in Francia il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza è entrato a far parte della Carta Costituzionale.

Caro Papillon

Metto insieme le ultime notizie sull’aborto un po’ come si infilano tra miei pensieri. Le parole si stratificano, come la spazzatura in fondo al mare.
Cosa significa questo accanimento? Spogliare le donne di un diritto fondamentale significa umiliarle, offenderle… perché? 
Anni fa vivevo a Roma e ho cercato per due giorni un medico che mi prescrivesse la pillola del giorno dopo, perché sapevo di aver avuto un rapporto a rischio; ho incontrato 5 obiettori di coscienza, a tutti ripetevo che se fossi rimasta incinta avrei abortito, ma loro erano contrari all’interruzione e si sentivano in diritto di decidere per me. Quando poi ho trovato un medico che mi ha accontentata era troppo tardi: ho abortito… ma prima di farlo sono stata costretta a sentire il battito del feto. 
Brucia ancora quella crudeltà e anche il senso di colpa per non aver fatto niente per ribellarmi; su quel lettino ero vulnerabile, la loro violenza faceva male. 
Non mi sono mai pentita di aver interrotto la gravidanza, neanche quando per anni ho tentato di avere un figlio che non arrivava, neanche adesso che sono incinta felice di diventare mamma. 
Il senso di colpa per non aver fatto qualcosa allora si rinnova, perché le ragazze in Florida possono abortire solo nelle prime sei settimane? Perché quelle italiane devono sottostare alla violenza degli obiettori di coscienza e delle associazioni pro vita? 
Suona ridicolo questo nome, pro vita… vita di chi?
Per quanto grave sia quello che sta succedendo sento che le motivazioni che spingono i politici sono ancora più pericolose: si parla di immagine della donna, di controllo e di violenza.
Sono troppo arrabbiata per trovare le parole giuste, più che una lettera questo è un urlo.

Maria

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Foto scattata da: Alexander Krivitskiy
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