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UNA STORIA

UNA STORIA

Caro Papillon,
oggi vorrei raccontarti una storia, come nelle favole.
C’era una volta una bambina, la prima figlia di altri 3, non era felice perché nel suo mondo meridionale i maschi valevano molto di più di quanto non potesse lei. Voleva diventare un maschio per poter uscire liberamente con le sue amiche, per avere il motorino, per fare tutto quello che era concesso ad un maschio. La sua mamma le ripeteva spesso com’era stato difficile metterla al mondo, 25 punti di sutura nata col forcipe e un mostro (prima esclamazione del papà), mentre suo fratello, nato dopo solo 9 mesi e mezzo, nato con la “camicia”, che neanche se n’è accorta.
Arrivata l’adolescenza ha perso la grinta, si è arresa.
Ha continuato la sua vita sperando di non dispiacere nessuno, e dopo relazioni fatte male, ha incontrato un uomo più grande di lei, è andata a vivere in un’altra città e lo ha sposato, come succede in questi casi ha avuto un figlio, ma le cose non andavano come si sarebbe aspettata. Era sempre più triste, quando ha realizzato la sua tristezza e la possibilità che non avrebbe vissuto con quell’uomo finché morte non ti separa, le è tornata un pò di quella grinta persa e si è laureata, ha cominciato a lavorare, si è separata. La più bella separazione della sua vita, non senza difficoltà ed ostacoli. Oggi non è felice, anche perché cos’è la felicità? E’ consapevole di quello che è, di quello che può essere, sa cadere, ma anche rialzarsi. E se tornasse indietro non vorrebbe essere che una donna, più grintosa, più entusiasta, più…..
Sempre in discussione, nel tentativo di una realizzazione più profonda, non sarà felice, ma che importa? Ha dalla sua quella capacità di andare avanti, quel coraggio che la porta lontano, verso un mare infinito alla scoperta dell’umanità.
Beh si, hai ragione, non è una favola, ma avevo anticipato che sarebbe stata una storia. E’ una storia vera, vissuta ed è un pò la poesia di Hikmet: Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto.

Gabriella G.

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UNA STORIA
Foto scattata da: Jill Wellington
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