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RENDERSI CONTO DI ESSERE IN TRAPPOLA E’ IL PRIMO PASSO PER DIVENTARE LIBERI

RENDERSI CONTO DI ESSERE IN TRAPPOLA E’ IL PRIMO PASSO PER DIVENTARE LIBERI

Qualche giorno fà ci ha colpito molto un post di Facebook in cui il giornalista e scrittore Corrado Augias raccontava la storia del suo  professore di filosofia che, il primo giorno di lezione, entrando in classe chiese ai suoi alunni: <<A che serve studiare?>>. Dopo aver ascoltato gli incerti tentativi di risposta dei ragazzi li stupì affermando che <<l’ignoranza è un carcere, perché là dentro non capisci e non sai che fare>>. Nel corso dei cinque anni successivi, dunque,  la missione del prof e dei suoi studenti sarebbe stata quella di organizzare la più grande “evasione” del secolo, così in futuro, dopo aver scavalcato il muro dell’ignoranza, nessuno avrebbe più avuto bisogno d’aiuto e non avrebbe corso il rischio di essere ingannato.

Be’ la storia è intrigante…perchè in teoria tutti sappiamo che studiare, conoscere, informarsi è importante per se stessi , per la comunità e bla bla bla… ma siamo poi veramente consapevoli che l’ignoranza è un carcere?

Il filosofo Platone (perdonateci… ma in terzo con Platone ci hanno torturato PER MESIIIII!) raccontando il mito della caverna  ci parla della conoscenza, presentando l’immagine di alcuni schiavi costretti dalla nascita ad essere incatenati in una caverna, con lo sguardo verso il fondo e le spalle verso l’uscita, condannati a credere che le ombre che vedono riflesse rappresentino la realtà.Un giorno uno schiavo viene liberato e uscendo dalla caverna improvvisamente scopre la  “vera “ realtà  quindi torna indietro per avvisare gli altri e regalargli la sua conoscenza… anche se non è che lo abbiano apprezzato molto…ma questa è un’altra storia. Gli altri compagni, insomma restano “ignoranti”…ma cosa significa “ignorare”?

Il Vocabolario ci dice che “Ignoranza” etimologicamente sta a significare “inconsapevolezza” e dunque per ignorante si intende colui che ha trascurato la conoscenza di cose che si dovrebbero o potrebbero sapere. (INTERESSANTE…).

Forse è questo il punto: chi ignora  non è libero e si trova intrappolato perchè non vede o non vuole vedere  ciò che c’è al di là di ciò che già conosce. La conoscenza invece è libertà ed è necessario capirlo, perché solo conoscendo, studiando, imparando ci si libera dalla trappola e dalle catene. Per  quanto studiare, sperimentare, osare ci possa sembrare pesante o difficile e ci occupi gran parte del nostro tempo, in realtà è fondamentale  non solo per realizzarci ma soprattutto per renderci un po’ meno piccoli  e soli in questo mondo…cuori liberi e indipendenti.

Noi pensiamo che  tutti possano evadere dal carcere  ma per farlo è neccesaria la passione, la passione per ciò che non sono e che non conosco, il desiderio per il diverso (una storia, una paese, una persona…) e allora si che si riesce ad evadere dalle “sbarre” imposte da coloro che usano l’ignoranza altrui come strumento di manipolazione (perchè la cosa più triste è proprio questa…non avere gli strumenti per capire e per vivere…restare per sempre schiavi nella caverna.).

Certo a volte non sarà facile, ci vorrà una buone dose di determinazione o di incoscienza ma se l’ignoranza è un carcere in fondo la grande “evasione” sarà sempre e comunque una rinascita.

Sara Clemente

Davide Mascari

Studenti classe 3I del Liceo scientifico G B Grassi di Latina

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