PRIMA L’ITALIANO
“Tutti gli adulti sono stati bambini, ma pochi se ne ricordano…” (Il piccolo principe)
A un paio di mesi dalle elezioni del “nuovo” Governo, gli echi del discorso di insediamento della neo-premier mi rimbombano ancora in testa, ragion per cui mi sono detto: ok, berci su l’hai già fatto, ora prova a scriverci qualcosa, vedi te che magari le parole messe in fila su un foglio ti aiutano..
La celerità di questi giorni era per noi non soltanto un fatto naturale, ma anche un dovere nei confronti degli italiani
L’Italia è parte dell’Occidente.. culla, insieme alla Grecia, della civiltà occidentale e del suo sistema di valori fondato sulla libertà, l’uguaglianza e la democrazia.. dalle radici classiche e giudaico cristiane..
Papa Francesco ha di recente ribadito un concetto importante: “La povertà non si combatte con l’assistenzialismo, la porta della dignità di un uomo è il lavoro”.
L’Italia continuerà a sostenere il valoroso popolo ucraino.. non soltanto perché non possiamo accettare la guerra di aggressione.. ma perché è il modo migliore per difendere anche il nostro interesse nazionale
Al famoso ‘Siate folli, siate affamati’, di Steve Jobs, io vorrei aggiungere ‘siate liberi’
Istituzione formativa importante, accanto a scuola e università è la famiglia. Nucleo primario.. culla degli affetti e luogo nel quale si forma l’identità di ognuno di noi..
Tralasciando la retorica e le formule istituzionali che le sono proprie, alcuni passaggi mi hanno dato talmente fastidio che quasi mi è venuto da rispondere.. al televisore!
Insomma se per caso mi fossi trovato da quelle parti mi sarebbe venuto da dire più o meno così..
Per fare le cose bene, diceva mia nonna che aveva la terza elementare ed era di Napoli, “ce vuo’ temp..”, quindi piuttosto che guardare alle radici, che stanno sottoterra come i morti, tanto per cominciare potreste alzare lo sguardo e pensare ai vivi, e a chi cerca di rimanerci, vivo, magari su un gommone, in mezzo al fantastico Mediterraneo Italo-Ellenico che tanta fierezza dovrebbe infondere…
Quello dell’assistenza poi, è un tema che il Cattolicesimo già propone con successo da un paio di Millenni (vedi che le nonne hanno sempre ragione!) e se non sono sicuro che finanziare una guerra possa contribuire a difendere gli interessi della Patria, sono praticamente certo che Steve Jobs intendesse siate incazzati, non affamati..
Quindi che dire, ottimo lavoro!
Infine, per quanto riguarda le considerazioni sulla famiglia pur trovandole gerarchicamente coerenti (seguono quelle su Dio e Patria) se il fine di ogni istituzione è conservarsi uguale a se stessa, cioè fuori dal tempo e a spese dei singoli, con gli esseri umani non funziona per niente così, perché sono rapporto sia con il tempo che tra di loro!
Insomma, l’unica vera “novità” di certi discorsi sembrerebbe il tentativo di evitare con cura i termini stranieri (vedi Tassa Piatta invece di Flat Tax) ma siamo sicuri che sia proprio così?
Un paio d’anni fa il Presidente del Consiglio uscente, in occasione della visita al centro vaccinale dell’aeroporto di Fiumicino, dopo aver infilato in rapida successione termini come ‘smart working’ e ‘baby sitting’ sbottò con ironia “Chissà perché dobbiamo sempre usare tutte queste parole inglesi…” ed è davvero un peccato che nemmeno in quell’occasione fossi da quelle parti, altrimenti magari avrei potuto ribattere:
Sono d’accordo con lei Presidente, giuro, non volerò più con ITA Airways..
Nostalgia canaglia? Speriamo di no..
Una delle prime dichiarazioni di guerra del ventennio fascista fu proprio contro l’Inglese e i forestierismi in genere, per cui con lo scopo di “ripulire la lingua dagli esotismi” i magazzini Standard divennero Standa, i Boy scout giovani esploratori e l’uso delle parole straniere in genere vietato sia nei documenti ufficiali che nelle affissioni (comprese le insegne dei negozi, per cui niente più Bar..) pena un’ammenda fino a 5.000 lire e l’arresto fino a 6 mesi!
La commissione “per l’italianità della lingua” istituita per l’occasione ebbe poi un gran lavoro (vedi, la lotta alla povertà e all’assistenzialismo!) e alla fine si contarono ben 1.500 parole straniere sostituite, tra cui dancing con sala danze, extra-strong con extra-forte, gangster con malfattore, pullman con torpedone, il pullover divenne un maglione, il sandwich un tramezzino e lo smoking una giacca da sera, mentre l’insalata Russa diventò.. Tricolore!
Che dire, il potere della trasformazione..
Ma non si salvò nemmeno il Francese, visto che Hôtel fu rimpiazzato da albergo, garage da autorimessa e Papillon da.. farfallino!
Va beh, dai, poteva andar peggio.
Ora, le politiche linguistiche e gli interventi dello Stato per promuovere e tutelare le lingue nazionali sono prassi normali, esistono in tanti Paesi democratici come la Spagna e la Francia (che però vantano tradizioni colonialistiche di invasione saccheggio e imposizione della lingua alle popolazioni indigene!) e sarà di certo un caso ma la guerra del Donbass è stata iniziata da Putin proprio con la “scusa” degli abitanti russofoni..
Insomma sarebbe la lingua madre a fare l’identità degli esseri umani per cui la protezione di ciò che è locale riguarderebbe la difesa della storia in quanto collante della nostra cultura!
Già, ma nostra di chi?
Allora vorrei ringraziare il “nuovo” governo e tutti gli interventi politici che ho ricordato, perché sostenere che le differenze identitarie tra i popoli sono costituite dal linguaggio verbale significa che prima di iniziare a parlare siamo (e restiamo) tutti uguali quindi.. eureka, ci sono arrivati anche loro!
Ora non resta che fargli capire (ci vuole pazienza, tanta calma e pazienza) che non serve cambiare la Costituzione o passare al Presidenzialismo, basta cambiare un articolo e magari farsi qualche domanda, di quelle che fanno spesso i bambini, invece di pensare di avere tutte le risposte come fa qualche adulto..
Una potrebbe essere “Prima dell’Italiano cosa c’è?”
Sarà un esercito di maestre elementari a sconfiggere l’ignoranza, diceva Bufalino.
Marco Randisi
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