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PERCHE’ TUTTI L’HANNO VISTA MA NESSUNO L’HA AIUTATA?

PERCHE’ TUTTI L’HANNO VISTA MA NESSUNO L’HA AIUTATA?

Latina, 12enne scrive una lettera d’addio e tenta il suicidio gettandosi dalla finestra della scuola”. Cosa sta succedendo?  Perchè nessuno ha fatto nulla?

A Latina, la nostra città,  la scorsa settimana una giovane ragazza di appena dodici anni, dopo aver scritto un biglietto di addio,  ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra della sua scuola . Il prato sottostante la finestra ha attutito la caduta evitando la morte della giovane che è ora ricoverata in ospedale. Questa è una di quelle notizie che ti colpisce come un pugno allo stomaco, forse per la sua giovane età o forse perchè è una studentessa come noi. La mattina dopo, in classe, eravamo tutti un po’ turbati e così ne abbiamo parlato molto per cercare di capire come si possa arrivare a  compiere un gesto così assurdo che certamente riguarda la salute mentale.

Digitando “salute mentale” il dizionario on line riporta: Salute mentale, un concetto ampio che si riferisce ad uno stato di benessere generale dell’individuo e non si esaurisce nella mera assenza di patologia o di disagio di qualsiasi genere…insomma è qualcosa di complicato che non si limita all’essere matti o no. Eppure continuando a cercare abbiamo letto che il tasso di morte tra gli adolescenti è già allarmante, ma se analizziamo i dati, scopriamo di trovarci di fronte a una vera e propria emergenza, cioè, il numero dei suicidi e dei disturbi psichici tra i giovani sono in continuo aumento. 

 Per approfondire abbiamo letto un’intervista della psichiatra e dirigente medico ASL Roma 1, Francesca Fagioli, che denuncia le pochissime risorse che lo Stato fornisce alla psicoterapia nel servizio pubblico. Ci sono infatti scarse possibilità per le persone che ne hanno necessità, soprattutto per chi non si può permettere un professionista. Ci sono sì delle agevolazioni (che però non aiutano a lungo termine) proposte dallo Stato, come il Bonus Psicologo (che rimborsa solo 6 sedute in tutto) o proposte anche dalle scuole, come lo sportello d’ascolto (a volte persino non presente o trascurato, ma molto frequentato dagli studenti nelle scuole in cui è attivo).  Bisognerebbe capire però, che aiutare oggi i giovani in difficoltà  serve, prima di tutto, a prevenire eventuali problemi futuri per la persona stessa e la comunità in cui vive. La ragazza di Latina che ha tentato il suicidio, per esempio, si è buttata dalla finestra davanti a tutta la classe e alle due professoresse che si stavano dando il cambio, ma nessuno ha capito la situazione e l’ha fermata in tempo. Sappiamo dagli articoli su internet che la ragazza aveva diversi problemi familiari  e che  già da un po’ di tempo si comportava in modo “strano”, eppure nessuno ha capito la gravità della situazione. Magari i genitori non potevano aiutarla ma aveva degli amici, dei professori che la vedevano ogni giorno. Com’è possibile che non si siano accorti di nulla? Se magari la ragazza avesse auto qualcuno con cui parlare non avrebbe pensato che il suicidio potesse essere l’unica soluzione, avrebbe potuto immaginare una possibilità, una speranza…eppure questo non è successo e la ragazza si è buttata dalla finestra senza parlare , senza essere aiutata. 

Forse nessuno ha veramente voluto vedere questa ragazza….tutti si sono limitati a guardare…senza sentire il suo dolore.

Purtroppo spesso accade che , quando noi adolescenti cerchiamo di comunicare qualcosa che ci tormenta, a parte che non è per nulla facile esprimersi, non veniamo realmente ascoltati, come se le nostre difficoltà venissero considerate banali e scontate fasi  della crescita, sempre meno importanti dei problemi degli adulti!  Insomma se una ragazza di dodici anni può arrivare a pensare che l’unica soluzione al suo tormento sia il suicidio  c’è un problema che riguarda tutti.

Se ci fosse, invece, un facile accesso ai servizi di psicoterapia, senza pregiudizi, magari le persone potrebbero cominciare a pensare che chiedere aiuto non solo è possibile ma è anche un gesto coraggioso per sé e per gli altri. Certo è’ vero che  a dodici anni sei ancora un bambino, tante cose non sai riconoscerle…ma se fossimo abituati sin da piccoli a guardare in faccia le persone, a capirle, a parlare di noi senza timore….se ogni tanto riuscissimo ad uscire dalla nostra piccola realtà, forse anche noi saremmo in grado, magari insieme agli esperti (psicologi, professori ecc….) di aiutare  le persone che credono di non poter essere felici.

Giulia Alonzo

Beatrice Arca

Sara Clemente

Gianmarco Franzini

Melissa Lodato

Davide Mascari

Maria Vittoria Straface

(Classe 2^I, Liceo Scientifico G.B. Grassi di Latina)

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