HO INCONTRATO LE PAROLE DI UN UOMO
Breve storia di una ex principessa.
C’ero una volta io che trascorrevo un’ordinaria esistenza piccolo borghese in una tranquilla cittadina della provincia laziale. I “bordi” li avevo diligentemente sempre seguiti tutti: il liceo, la laurea, il lavoro, il matrimonio, i figli… Eppure avevo la sensazione nettissima di sopravvivere dentro un castello, un po’ come quello delle favole, dorato, rassicurante, apparentemente perfetto ma in realtà freddo e buio. Certo non c’ero finita per caso in quel castello, lo avevo scelto io, niente sembrava essermi stato imposto ma sentivo di aver costruito una prigione in cui spesso il dolore, il vuoto di antichi rapporti falliti, della speranza delusa, l’angoscia, l’incapacità di rispondere alle richieste d’amore dei miei affetti più cari, si intrufolavano nei passaggi segreti facendomi morire ogni giorno un po’…..
Come tante giovani donne della mia generazione ero stata cresciuta a latte e favole di Cenerentola, una Cenerentola moderna intendiamoci, che doveva lavorare, essere colta, intelligente, piena di interessi…ma sempre una Cenerentola che, una volta trovato il principe azzurro, avrebbe realizzato il massimo delle sue aspettative. Nella mia favola però qualcosa non aveva funzionato, perché pur interpretando bene la parte della principessa in realtà restavo comunque una combattente, anche quando i miei tentativi di ribellione erano senza identità, anche quando fallivano, anche quando la violenza della mia malattia mi riportava al punto di partenza, perchè sentivo fortissima la volontà di non lasciarmi vivere ma di trovare una strada vera, umana, mia che mi permettesse davvero di realizzarmi nel mondo e negli affetti.
Forse è per questo che un giorno mi sono messa in cammino, per cercare una nuova strada che mi aiutasse a rifiutare pensieri vecchi, indotti, gabbiette borghesi che in cambio della rassicurante tranquillità chiedono il prezzo altissimo dell’anaffettività. E’ stato allora che ho incontrato le parole di un uomo. Parlavano di cura, di una nascita sana che tutti potevano recuperare, di possibilità di stare bene e di farlo insieme agli altri, non da soli. Mi erano sembrate subito parole nuove, calde, rivoluzionarie e ho provato a lasciarle entrare….non era semplice perché mi costringevano ad affrontare le antiche streghe che io stessa avevo portato nel mio castello, regalandomi anche, però, la bellezza di ritrovare le ali perdute, il sentire del corpo, un orizzonte nuovo per essere, per pensare il mondo e le relazioni. Incontrare le parole di quell’’uomo mi ha permesso di riscrivere la mia storia ed oggi che la mia Cenerentola non esiste più, quando guardo mia figlia, so che certe favole a lei non le ho mai raccontate e magari, invece dei “bordi” da seguire, potrà scegliere di dipingere la sua strada con mille linee e mille colori.
Sara Lazzaro
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