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ACCESSO ALL’UNIVERSITA’: UN SISTEMA VIOLENTO

ACCESSO ALL’UNIVERSITA’: UN SISTEMA VIOLENTO

<<Gli esami sono vicini…e tu sei troppo lontana dalla mia stanza>> cantava Antonello Venditti nel 1984 in  Notte prima degli esami una delle più belle canzoni  mai dedicate alla narrazione  di quel meraviglioso e “drammatico” periodo che tutti i ragazzi vivono a ridosso dell’esame di maturità. Ogni tanto mi capita di ascoltarla ancora, con un pizzico di nostalgia, mentre osservo  gli studenti delle classi quinte della mia scuola che, ogni anno, la scoprono  e se ne innamorano.

In loro rivedo con tenerezza le stesse emozioni , le piccole-grandi paure,  i tremori del cuore  vissuti  in modo totalizzante che attraversavano i miei giorni e le mie notti ma  inevitabilmente osservo anche che a loro non è permesso di godere liberamente di questo tempo, non se lo possono permettere, perchè nella ossessiva ricerca della costruzione di individui performanti e perfettamente inseriti in percorsi strutturati, il sistema di accesso alle facoltà universitarie del nostro paese gli sta rubando un’occasione fondamentale in quella fase della vita: la possibilità di scegliere . Chiudere un percorso di studi quinquennale è tanta roba, è una separazione importante da vissuti profondi, da spazi, affetti,  parti di sè che per poter diventare una bella realizzazione richiede un tempo dedicato, libero, privo di altri condizionamenti…e invece no.

Li vedo affannati i miei studenti ,che inseguono i percorsi di orientamento per cercare di capirci qualcosa nel mare magnum dell’offerta universitaria, che cercano di studiare contemporaneamente materie diversissime per poter superare quanti più test di accesso possibili, perchè il problema è proprio questo: non si accede all’università che si sceglie, ma a quella in cui si riesce a passare il test.  E allora li vedi che si iscrivono  ai test di ingegneria, ma anche di medicina, farmacia, lingue, psicologia,  giurisprudenza, lettere in un vortice schizofrenico nella speranza ( se gli va bene)  di riuscire a superare più di un test….alla fine i più fortunati magari potranno scegliere ma la maggior parte finirà per entrare nel percorso di studi a cui ha avuto accesso e non in quello che avrebbe scelto…con buona pace del diritto allo studio e della garanzia del successo formativo ! Se calcoliamo che ogni test costa in media 30 euro e che per le facoltà più ambite i corsi di preparazione ai test universitari arrivano a costare anche 4.000,00 euro è evidente che è stato costruito un business enorme sulla pelle delle giovani generazioni, che aumenta le disuguaglianze sociali e che soprattutto gli ruba il futuro. Quanti di questi ragazzi potranno veramente realizzarsi in un percorso di studi che non hanno consapevolmente scelto? Che adulti diventeranno? Come potranno innamorarsi del loro futuro o di un progetto di vita in cui sono finiti per ripiego? 

La violenza di questo sistema mi indigna profondamente, mi indigna l’idea che si possa valutare la realtà o la preparazione di una persona attraverso le crocette di un test, mi indigna la proposta bugiarda del “merito”  che premia le performance e se ne frega degli individui, mi indigna  l’orrenda corsa alla conquista di un posto ancora prima che sia finito l’anno scolastico o addirittura nelle vicinanze dell’esame di Stato. 

Quanta miopia c’è in tutto questo….

<<Gli esami sono vicini.. e tu sei troppo lontana dalla mia stanza>> cantava Antonello Venditti nel 1984, l’ abbiamo cantata tutti questa canzone, la cantano ancora oggi i miei studenti delle classi quinte, nonostante tutto,  abbracciandosi nei corridoi, nel pullman della gita di fine anno, al mak p 100 …e chissà, magari  se la terranno stretta comunque questa “notte prima degli esami”, piena di sogni, di speranze, di lacrime e di amori…

Sara Lazzaro

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