Il mondo del cinema prende spunto da questo tema da moltissimo tempo e anche se non tutte le opere ne evidenziano il lato negativo, io non riesco a non pensare a capolavori come “2001: Odissea nello Spazio” (Stanley Kubrick, 1968), e “Blade Runner” (Ridley Scott, 1982), dove umanoidi o computer simulano le caratteristiche degli essere umani nel prendere decisioni, risolvere problemi, apprendere le relazioni di cause-effetto tra i diversi comportamenti, elaborare strategie al raggiungimento di scopi e obiettivi ma privi di una qualsiasi risposta emotiva e affettiva.