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Partiamo dai piccoli

Partiamo dai piccoli

Partiamo dal basso, partiamo da loro, si, loro, quelli “piccoli” che si affacciano al mondo, che stanno diventando grandi. Il loro corpo si trasforma, hanno voglia di coccole ma cercano i loro spazi, vogliono stare con i grandi, ma non capiscono che cosa gli succede. “Non lo so perché sono triste”. Un manuale per genitori non esiste, un manuale per essere bravi insegnanti neanche, ma è fondamentale: esserci! E se non ci siamo? “Loro” stanno male, un male fisico (mal di pancia, mal di testa…), un male interiore che non trova parole, solo un gran disagio. E noi? Non li facciamo parlare, non ci mettiamo in discussione e diventano BES, “necessitano di bisogni educativi speciali” dicono, “servono misure dispensative e compensative”. Ma se parlano? Se parlano, manifestano tutto il loro malessere: ” i miei non sono mai a casa”, “il fidanzato di mia madre non mi vuole bene”, “mio padre, fino all’età di 8 anni, non l’ho mai visto”, “sono stata adottata, vorrei conoscere la mia vera madre, ma dovrò aspettare la maggiore età”.
Questo blog sembra un pò una finestra che si affaccia sul mondo per un confronto, come durante il lockdown ci si affacciava per sentirsi meno soli, in condivisione con quanto accadeva. Non ho conclusioni, tanti spunti, un punto di partenza per continuare a riflettere, trovando risposte o possibilità. Comincio da “loro”, quelli piccoli che non sono ancora grandi. Per non voltare la faccia
Gabriella Grandoni
insegnante scuola secondaria di I grado

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