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LA MUCCA E IL PIPISTRELLO

LA MUCCA E IL PIPISTRELLO

Caro Papillon
L’estate è tempo di letture all’aperto e di incontri fugaci, che magari diventano storie d’amore bellissime e durature, e anche nel mio caso è stato così: mi sono innamorato di una storia d’amore, ma non di una qualunque.
Di quella dei vaccini.
Non poteva mancare una donna perciò, né una scrittrice.
Mary Wortlay Montagu è stata infatti una poetessa e scrittrice Inglese, famosa oltre che per la sua bellezza e le sue idee progressiste, anche per il suo volto, rimasto sfigurato durante l’epidemia di vaiolo che la colpi a Londra, nei primi anni del Settecento.
Dov’è l’amore, verrebbe da chiedersi.
È che a volte per trovarlo occorre pazienza.
Piuttosto che accecarsi di rabbia difatti, Lady Montagu decise di fare tutte le ricerche possibili per evitare che tale sorte potesse toccare anche ad altri.
Venuta a conoscenza di una tecnica in uso nella Turchia dell’Impero Ottomano (ma già conosciuta in Cina dall’anno 1.000) spese tutte le sue energie affinché tale metodo venisse “importato” in Inghilterra, scontrandosi non solo contro la resistenza della classe medica Inglese, che considerava “barbara” una pratica appartenente agli usi di una cultura Orientale, ma soprattutto contro l’opinione pubblica, che mal tollerava l’ingerenza di una donna in certe questioni.
Ma la sua caparbietà ebbe la meglio, e fu così che anche in Europa iniziò ad affermarsi la Variolazione, tecnica che consisteva nel prelevare tessuti virali da pazienti affetti da forme leggere del virus, al fine di “contagiare” i soggetti sani per renderli immuni.
Grazie alla sua rapida diffusione la mortalità calò drasticamente e fu proprio prendendo spunto da tale pratica che nel 1796 Edward Jenner, medico di campagna inglese, prese anche coraggio.
Avendo osservato come i contadini che contraevano il virus bovino non si ammalavano della ben più grave variante umana, prelevò del siero infetto da una paziente, per iniettarlo poi in un bambino.
Una volta guarito, il piccolo James, di soli 8 anni, risultò essere immune dal virus in ogni sua forma e Jenner ebbe conferma della sua prima intuizione: “qualcosa” nel suo organismo stava proteggendo James dal contagio!
Immediatamente scrisse alla Royal Society per informare le istituzioni della sua sensazionale scoperta:
Tutti contenti? Non proprio.
La sua relazione infatti venne rifiutata perché ritenuta “troppo rivoluzionaria” così che dovette attendere il 1801 dopo altri più estesi esperimenti perché fosse pubblicato The Origin of the Vaccine Inoculation, che a tutti gli effetti può essere considerato il certificato di nascita della moderna Immunologia.
Gli studi successivi convinsero poi l’Inghilterra a rendere obbligatorio il primo Vaccino (in onore degli studi di Jenner sulle vacche) e persino Napoleone ordinò campagne di profilassi in tutto l’Impero.
Lieto fine dunque? Non ancora.
I primi movimenti NoVax infatti non tardarono a manifestarsi.
Si trattava per lo più di persone che credevano che il vaccino li avrebbe trasformati in mucche, o che l’uomo non avesse il diritto di opporsi al volere della natura o di dio, eppure riuscirono a costituire un’organizzazione capace di farne abrogare l’obbligo così che migliaia di persone ripresero a contagiarsi e a morire.
Ora, se è vero che la storia non può ripetersi è altrettanto vero che essa raramente… mente!
Credere che dietro la pandemia si celi Big Pharma è più o meno come sostenere che il riscaldamento globale sia opera delle lobby dei ventagli, ed è perlomeno curioso come la fiducia verso le case farmaceutiche risulti essere così ondivaga: quando Pfizer brevettò un particolare tipo di farmaco infatti, nessuno si prese la briga di protestare contro il pericolo che i maschietti si trasformassero in Puffi…
Insomma, molto meglio le mucche che le bufale.
Perché le persone che si prendono cura di noi poi dovrebbero essere le stesse che ci fanno ammalare?
Che immagine c’è dietro?
Riecheggiano terribili fatti di cronaca accaduti in alcuni ospedali, o personaggi di alcuni classici del cinema come l’infermiera di Misery non deve morire o della serie tv Sharp Objects..
Pur rappresentando un fenomeno ben conosciuto in Psichiatria (la Sindrome di Münchhausen per procura) sembra che la necessità di trovare un capro espiatorio si diffonda anche per altre vie.
Possibile che i pipistrelli insieme al Covid e alla Rabbia siano in grado di trasmettere anche la loro miopia, o che certe forme di virus (dal latino “veleno”) siano così piccole da finire negli occhi?
In nome di quale libertà è permesso ledere gli altri?
Se la Poliomielite, che ha paralizzato e ucciso migliaia di bambini, è stata sconfitta grazie ad una legge del ‘66, l’obbligo cui oggi tutti siamo tenuti è quello di essere (e restare!) esseri umani.
In fondo se usiamo un gel per disinfettarci le mani o ci appassioniamo ad una particolare ricerca lo dobbiamo a medici altrettanto “eretici” e coraggiosi…
Ma queste, caro Papillon, sono tutt’altre storie.
Sempre d’amore, però.

Marco Randisi

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