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Rosso pomodoro in un giorno di pioggia

Rosso pomodoro in un giorno di pioggia

Da piccola avevo un libro di racconti in cui la protagonista alla fine di ogni storia diceva: “A volte accade ciò che non ti aspetti” 

Mi è tornato in mente l’altro giorno. 

Ero in giro sotto la pioggia con un uomo e senza pensare gli ho detto quello che provavo in quel momento anche se non era facile e non era piacevole. Però era vero. E lui mi chiede: “E’ questo quello che senti?”. Dopo è rimasto in silenzio per un po’ a pensare. Non era arrabbiato. Non era in difficoltà. Pensava. Poi è successa una cosa strana: non ne abbiamo più parlato però abbiamo riso, tanto e siamo stati insieme ancora qualche ora. Quando ci siamo separati mi ha detto: “Grazie della bella serata”. 

Tornando a casa ero tutta scombussolata. Non mi aveva trattato come se fossi pazza, emotiva o isterica. Non mi ha detto che sbagliavo. Non si è giustificato. Non mi ha consolato. Però qualcosa era successo. Ma cosa? 

Camminavo sotto la pioggia e pensavo a quante volte un uomo mi ha risposto: “Ma no, stai sbagliando a sentirti così!”, “Ma nooo, tranquilla, io ci tengo”, “Ma dai! Come fai a dire una cosa del genere?”. Che in fin dei conti vuol dire: “Smettila di dire cose senza senso”. E io stupida magari ci avevo creduto. Conforto e consolazione per mantenere la  tranquillità. E come una maledizione la mattina dopo ti svegli con tre chili in più, tutti sul sedere e non sai da dove vengono ne’ come farli andare via finché non fai veramente la pazza isterica, molli tutto, te ne vai all’improvviso e l’altro pensa: “Lo vedi che avevo ragione a pensarti matta?!”. E magari oltre che pazza ti sei guadagnata anche la sensazione di essere cattiva…ma i tre chili di troppo se ne vanno come sono venuti, all’improvviso.

Cammino sotto la pioggia. “E’ questo quello che senti?”. Nessun giudizio. Nessun rimprovero. Nessuna risposta pronta o preconfezionata. Nessuna consolazione. Nessuna dolcezza fatta solo per superare il momento. Cavolo! Ma tu chi sei? E io chi sono ora? 

“Grazie della bella serata”. Nessun “Ci sentiamo domani”, “Usciamo nei prossimi giorni?”, “Che fai sabato?”. Nessuna certezza, nessuna tranquillità, nessuna quotidianità. 

Giro la chiave nella serratura e respiro l’odore di casa mia, da sola. Mentre mi tolgo la giacca incrocio il mio viso nello specchio dell’ingresso e i pensieri scivolano giù come le gocce di pioggia dell’impermeabile. Sono tutta rossa. Forse è così che ci si dovrebbe sentire: rosso pomodoro in un giorno di pioggia. 

Gioia Piazzi

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