PROF CI LASCIA L’ORA?
<<Prof ci lascia l’ora?>> Chiediamo all’insegnante di lettere appena entra in classe. <<Per l’articolo …cioè volevamo scrivere di Giulia ma è complicato. Abbiamo pensato magari di cominciare a parlarne tra di noi, così come viene….ci mettiamo intorno alla cattedra>>.
Convinciamo la prof, spostiamo le sedie in circolo. All’inizio c’è un po’ di imbarazzo ma poi le parole escono come fiumi.
Non sapevamo esattamente come ricomporle e allora abbiamo deciso di riportare il dialogo così come si è svolto
ELISA: <<C’è un problema di fondo. Nonostante se ne parli tanto le donne continuano a morire!>>.
RICCARDO:<< Ma perchè secondo voi queste ragazze non reagiscono prima? Cioè, Giulia aveva già paura di lui, almeno così sembra dai messaggi, eppure continuava a vederlo come se non riuscisse a dimenticare l’immagine positiva che, magar,i lui le aveva mostrato all’inizio.>>
ANNALISA: << No, secondo me è per il senso di colpa. Anche a me è successo di avere una relazione “tossica” da cui non riuscivo ad uscire. Lui aveva una situazione familiare e personale difficile e io non riuscivo a staccarmi. Gli perdonavo tutto.>>
DAVIDE:<< Forse perchè senza di lui non ti sentivi completa… cioè per mandare a quel paese qualcuno devi allontanarti dai pensieri che condividi con lui…>>
ANNALISA:<< a Da’…parli complicato…che significa?>>
GABRIELE: << Vuole dire che spesso a voi ragazze vi piace il fidanzato “malessere” (su TIK-TOK è pienooooo) e non si capisce perchè…>>
SARA C.: <<magari abbiamo respirato la stessa violenza a casa. Non ci hai pensato?>>
ANNALISA: << Ma certo che a livello razionale lo sai di meritarti il ragazzo “benessere”ma poi alla fine scegli quello “malessere”….lo vedi fico…e tu ti senti sempre inadeguata…>>
FEDERICO: << Però, scusate…io non accetto che si dica che siamo tutti malati…cioè io una cosa del genere non la farei mai. Ne sono certissimo!>>
GIANMARCO: << Infatti il malato è lui ma il problema è che nessuno lo ha voluto vedere secondo me. I genitori hanno detto che era il “figlio perfetto”!…che cazzata…il figlio perfetto non esiste. >>.
ANNALISA: <<Seeeee perfetto…ma de chè…questo non stava proprio giusto….secondo me non sopportava l’abbandono….bisognerebbe andare a vedere anche i genitori….>>
DAVIDE :<< Bè ma i genitori parlano dei biscotti?!?!…magari hanno fatto cosi’ anche con lui…vedevano il figlio come un bel biscotto fuori …peccato che gli ingredienti erano scaduti!>>
SARA C:<< Ma dàiiiiiiiii…..non fare il cretino….>>
DAVIDE:<< a Sà ho usato una metafora….ma il concetto è quello…e poi dei biscotti ne hanno parlato per primi i genitori di Filippo in modo assurdo!>>
GIORGIO:<<Altro che biscotti…secondo me gli atteggiamenti “strani” erano usciti fuori eccome…ma entrambe le famiglie li hanno sottovalutati….anche Giulia…è questo che non si capisce!>>
SARA M:<< …è perchè a volte percepiamo le cose ma facciamo finta di non sentire. Molto spesso noi siamo i primi a non volere guardare dentro noi stessi perchè ci spaventa e temiamo il giudizio degli altri. Così viviamo alternativamente momenti di vuoto e momenti in cui sentiamo tutto, con il corpo e con la testa. Ma se il dolore di “sentire” è troppo forte non riusciamo a sopportarlo. Allora torni al vuoto per sopravvivere…ma il dolore tornerà…>>
GIORGIO:<< Secondo me i giovani a volte sono davanti a situazioni in cui non sanno cosa fare o cosa pensare…e magari si caricano di rabbia o odio….>>.
FEDERICO: <<Ma che dici! No, non è così facile non è che se non sai come muoverti ammazzi qualcuno. Vuol dire che senza quella persona che consideri tua (come fosse una cosa) tu pensi di non poter stare>>
SARA C: <<Esatto…le persone diventano cose…Filippo non vedeva Giulia- persona ma Giulia-cosa che usava per i suoi bisogni>>.
ELISA: << Però anche quello che vediamo o ascoltiamo non aiuta… pensate a quei rapper che esaltano la violenza, lo stupro, la sessualità “forte”…cioè dài non è normaleeeee. Eppure c’è chi li segue…>>
DRIIIIIIIIIINNNNN…suona la campanella. L’ora è finita. Ci alziamo tutti insieme. Torniamo alla scuola “quotidiana”… però è stato bello parlarne insieme…tanto.
<< Ce la lascia qualche altra volta l’ora prof?>>….la prof sorride…forse ci ha detto di si.
Elisa Guterrez
Riccardo Rizzato
Annalisa D’angelo
Gabriele Capriglione
Sara Clemente
Federico Bozzuto
Gianmarco Franzini
Sara Mastrobuoni
Giorgio Chama
Studenti classe 3I del Liceo scientifico G B Grassi di Latina
Grazie ragazzi di averci regalato i vostri pensieri e le vostre emozioni. Siete bellissimi
Grazie ragazzi, per averci fatto dono del vostro mondo di riflessioni così incredibilmente importante!
Grazie ragazzi e grazie prof che hai lasciato l’ora a questi magnifici ragazzi.