“QUINDI TU PRATICAMENTE NON VUOI ESSERE NORMALE?” “NO”
L’altra sera (17/9/21) ho ascoltato la bella intervista di Diego Bianchi a Greta Thunberg su La7 e suggerisco a tutti di vederla. Riporto qui un passaggio che mi ha molto colpito:
- Una parola che spesso sei costretta ad usare è l’aggettivo “normale”. Probabilmente anche a causa dell’Asperger i tuoi haters ti dicono: fai quello che fa la gente normale! E tu gli dici: io sono normale, siete voi che siete strani. La parola “normale” è una parola che può sempre essere usata in vari modi. Mi chiedo cosa significa per te questa parola o l’essere “normale”
- Non lo so, so solamente che non voglio essere normale
- Non vuoi essere normale?
- No
- Quindi essere normale, oggigiorno, è una parola negativa?
- Cioè, per come la percepisce la gente, sì
- Ok. Perché una volta hai detto che eri tu la persona normale e non loro
- Sì ma non è come la percepiscono loro
- Quindi tu praticamente non vuoi essere normale?
- No
A questo “No” Diego Bianchi risponde “Great”, a cui mi associo.
MM
Ho affrontato il tema dell’autismo su questo blog agganciandomi ad una serie Netflix “Atypical”, ma questo flash mi dà l’opportunità di aggiungere qualcosa:
A Greta Thunberg viene diagnosticata la Sindrome di Asperger all’età di 13 anni.
Di cosa parliamo?
Anche se l’espressione “Sindrome di Asperger” resta in utilizzo nella pratica clinica e nel linguaggio comune, con il DSM 5, questa definizione è sostituita con la nuova categoria: “disturbo dello spettro autistico di livello 1, senza compromissione intellettiva e del linguaggio associata”.
Cosa significa e come viene descritta?
“In assenza di supporto, i deficit della comunicazione sociale causano notevoli compromissioni. Difficoltà ad avviare le interazioni sociali e chiari esempi di risposte atipiche o infruttuose alle aperture sociali da parte di altri. L’individuo può mostrare un interesse ridotto per le interazioni sociali. L’inflessibilità di comportamento causa interferenze significative con il funzionamento in uno o più contesti. Difficoltà nel passare da una attività all’altra. I problemi nell’organizzazione e nella pianificazione ostacolano l’indipendenza”.
In questa intervista non ho visto mancanza di interesse per le interazioni sociali, o risposte atipiche alle aperture sociali da parte di altri, nemmeno quando un operatore le porge una bottiglia di acqua in plastica o quando alla domanda se coinvolgesse o meno direttamente i suoi compagni ai movimenti per l‘ambiente, lei risponde semplicemente: “Ognuno è libero di farlo o no, io non costringo nessuno”. Non ho percepito rigidità nei confronti di chi non fa le sue stesse scelte.
Io vedo soltanto una giovane che impegna energie in qualcosa in cui crede, che ritiene giusto e mi sembra oltrepassi qualsiasi ostacolo all’affermazione della propria indipendenza.
Cosa intendiamo per “iterazione sociale” o rapporto con gli altri? Forse Greta non intende, come è comune pensare, che l’aspetto sociale si manifesti esclusivamente in attività come andare ai concerti o al cinema con gli amici. Greta il massimo interesse per gli altri lo manifesta lottando per salvare il pianeta in cui viviamo. E questo a mio avviso è un sano rapporto di interesse verso ogni essere vivente. Il suo agire dovrebbe spingerci ad affrontare problematiche politiche, ambientali e sociali.
Perché nei confronti di Greta sento dire “Ma pensasse a fare la ragazzina normale”?
E’ forse il concetto di “normalità” che andrebbe rivisto? Le molteplici diagnosi che si basano sull’osservazione dei comportamenti fanno riferimento a questo termine che a mio avviso significa molto poco o niente. Non andrebbe preso in considerazione invece il concetto di “sanità” per comprendere meglio cosa andrebbe curato? Nessuno vuole negare l’esistenza di alcune problematiche, ma non trovo corretto che si parli delle stesse paragonandole ad una idea di “normalità”.
Greta rifiuta questa etichetta, come già ben descritto nel flash .
Colgo l’occasione per ricordarvi che domani 24 settembre 2021 alle ore 9.30 in Piazza Vittorio a Roma ci sarà la manifestazione “Fridays for Future” dove sono attese molte persone, unite dalla voglia di fare qualcosa per il futuro di tutti. Se non è un movimento sociale questo!!!!
“Per avere un mondo migliore bisogna creare un mondo migliore”. No!?