In un opprimente clima culturale, influenzato anche da grossi interessi economici, in cui si pretende dai bambini la performance perfetta ad ogni costo e chi non riesce viene automaticamente diagnosticato e poi inserito in un trattamento terapeutico, Papillon propone questa bella intervista nella quale si criticano le impostazioni che etichettano i bambini e si prospetta un approccio completamente diverso, la “logopedia affettiva”.